Il Roero si trova in provincia di Cuneo ed occupa la sponda sinistra del fiume Tanaro, limitrofo tanto alle Langhe quanto al Monferrato, posti alla sua destra geografica. Le sue colline, teatro di tante battaglie in un passato remoto, si colorano di vigneti e noccioleti, l’altro grande prodotto del territorio.

Le terre del Roero sono state a lungo contese tra i Marchesati di Saluzzo e del Monferrato. La sua storia si lega però a quella delle ‘casane astigiane’, cioè i banchi che in epoca medievale svolgevano attività di cambio valuta e di prestito su pegno. Tra di esse particolare influenza fu esercitata dalla casana dei Roero, nobile famiglia che la leggenda vuole discendere dal Re longobardo Rotari.

Segnato dalla viticoltura fin dai tempi dell’antica Roma, il Roero si adagia sulle rive del Tanaro, lungo le quali è possibile ammirare le Rocche. Pur essendosi formate dallo sgretolamento del vecchio corso del Tanaro, la leggenda vuole che sia stato Belzebù a crearle, nel corso di una sola notte infernale. Questo ambiente particolarmente suggestivo è la migliore cornice in cui far crescere due vitigni così diversi come il Nebbiolo e l’Arneis, sintesi perfetta delle due anime, rossa e bianca, di cui il Piemonte enoico è dotato.