I PAESAGGI VITIVINICOLI PATRIMONIO DELL’UMANITÀ UNESCO

Con questa motivazione l’Unesco ha inserito i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato nel Patrimonio Universale dell’umanità, individuando 6 specifiche core-zone, rappresentazione plastica del secolare rapporto tra vino, uomo e territorio.

 “I paesaggi culturali vitivinicoli del Piemonte di Langhe-Roero e Monferrato sono una eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino. La loro storia è testimoniata dalla presenza di una grande varietà di manufatti e architetture legate alla coltivazione della vite e alla commercializzazione del vino. I vigneti di Langhe-Roero e Monferrato costituiscono inoltre un esempio eccezionale di interazione dell’uomo con il suo ambiente naturale: grazie ad una lunga e costante evoluzione delle tecniche e della conoscenza sulla viticoltura si è realizzato il miglior adattamento possibile dei vitigni alle caratteristiche del suolo e del clima, tanto da diventare un punto di riferimento internazionale. I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato incarnano l’archetipo di paesaggio vitivinicolo europeo per la loro grande qualità estetica”.

La zona di produzione del Barolo si colloca nell’estremità nord-occidentale delle Langhe e ricomprende il territorio di nove comuni, le cui uve nebbiolo potranno fregiarsi della Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Il paesaggio circostante, il caratteristico borgo di Barolo, è dominato dai vigneti che si interrompono solo per fare spazio a uno dei piccoli paesi in cui ancora ferve l’identità contadina del territorio.

Ed è su queste colline, dove la famiglia reale aveva i suoi tenimenti, che le persone da sempre coltivano nebbiolo per trarne sostentamento, affinando quelle tecniche che rendono il Barolo un vino unico al mondo.